La leggenda di via Virus

30-06-2017 13 immagini

Via Virus è il nome, ovviamente di fantasia, di un tratto di strada tra Frangarto e Cornaiano in provincia di Bolzano. E' una strada che inizia dopo una piccola e buia galleria, si addentra in una fitta vegetazione e finisce in mezzo ai meleti o viceversa. Lungo il suo percorso ci sono delle strane, oniriche e inquietanti sculture di varia foggia e dimensione. Nel mezzo del percorso un cancello conduce alla villa-parco Hochfrangart della famiglia Nicolussi-Leck, visitabile su richiesta. Dentro e fuori dal parco vi sono opere d'arte di oltre 30 artisti. La lucida sfera di metallo che si vede dalla statale che porta ad Appiano si trova proprio qui. Questi i fatti...poi o forse prima comincia la leggenda.
Dai tempi della gioventù passare per via Virus era una specie di prova di coraggio. Se si percorreva lo si faceva velocemente e senza fermarsi. Ci sono diverse leggende come quella dell'artista assassino che fa astruse opere d'arte, quella dell'epidemia di peste nera in Europa, la storia dell'anima errante di un ragazzo morto in un incidente e via così. Si dice che non sia riportata neppure sulle mappe ma in realtà non è così, a Google Maps non si sfugge. Eppure nonostante siamo nell'era del grande fratello digitale via Virus conserva il suo fascino misterioso.
In realtà si tratta di un luogo speciale, uno di quelli come ce ne sono pochi al mondo. Avete presente tutti quei mostri, orchi, animali fantastici, personaggi diabolici e via dicendo che si trovano descritti in fiabe, leggende e storie varie. Sappiate che esistono davvero seppure ormai quasi - e sottolineo il quasi - scomparsi. Ma c'era un tempo in cui la loro presenza era numerosa e a loro si devono molte sparizioni e morti misteriose. A combatterli un ristretto numero di maghi che, sparsi per il mondo, cercavano silenziosamente e segretamente di uccidere quelle dannate creature. Costoro per giustificare le inevitabili stranezze del loro comportamento si atteggiavano da artisti. In fondo se ancora oggi riteniamo che gli artisti siano un po' pazzi lo dobbiamo proprio a loro. I maghi avevano un sistema molto semplice per fronteggiare le creature. Portavano con se uno specchio capace di riflettere l'essenza del male e di dirigerla verso le creature così che queste rimanevano prive della propria anima malvagia e di loro restava solo la fredda struttura di cui erano fatte. Ma non era facile catturare le creature, col tempo si erano fatte sempre più furbe ed erano sempre più i maghi che venivano sopraffatti. Così in una fredda notte invernale di luna piena i maghi si trovarono per discutere il da farsi. Nonostante fossero maghi erano anche umani e pertanto mortali a differenza delle creature che non invecchiavano né certo morivano di morte naturale. Era necessario trovare una soluzione finale per proteggere il mondo da quei diabolici esseri. Il più anziano tra loro intuì che andava costruito uno specchio più grande per poter distruggere quei mostri. Un altro riferì che era riuscito a sconfiggere un mostro facendolo riflettere nell'acciaio lucido della sua spada. Un altro ancora mostrò una sfera di legno sulla quale erano attaccati numerosi specchi. Disse che tenendola sollevata su un bastone gli permetteva di catturare e sconfiggere i mostri da qualsiasi parte essi venissero. A quel punto il più giovane, apparentemente distratto perché intento ad ammirare il fascino della luna piena esordì dicendo di aver avuto una idea che avrebbe definitivamente risolto il loro problema. Propose di costruire delle grandi sfere di metallo molto lucenti e di piazzarle in vari luoghi del globo così da creare delle trappole in grado di sconfiggere i mostri che specchiandosi in esse sarebbero stati sconfitti dalla loro stessa malvagità riflessa. Alla luce di tutti gli elementi raccolti non poteva che funzionare. Così tutti i maghi tornarono nelle loro terre e si dedicarono alla costruzione di queste enormi sfere. In fondo erano artisti e non gli fu difficile mascherare la letale arma come una opera d'arte. I primi che la terminarono ebbero subito modo di constatare che funzionava. Le creature non potevano resistere al potere di riflessione a 360 gradi della lucida sfera e venivano sconfitti dalla loro stessa forza riflessa contro di loro. Ciò che ne rimaneva era il loro guscio inerme dalle forme bizzarre e contorte, dei materiali più disparati e da svariate dimensioni. Gli artisti maghi, non potendo far sparire i "cadaveri" li spacciavano per opere frutto della loro fantasia esponendole come trofei di una battaglia che non poteva certo essere raccontata.
Proprio una di queste sfere si trova in via Virus così come molte creature malvagie che sotto l'aspetto di curiose opere d'arte mantengono tuttavia tutta l'inquietudine e il misterioso fascino oscuro del mostro che ospitavano. Fateci caso e scoprirete che nel mondo vi sono sfere di diversa foggia che assolvono esattamente lo stesso compito.
Così mi è piaciuto immaginare la storia di via Virus e delle sue strane opere d'arte e chissà quante fantasie ancora questo piccolo tratto di strada saprà suscitare.