The Floating Piers di Christo e Jeanne-Claude

0 Shares
0
0
0
0
0
0

Immaginate di voler materializzare una sensazione virtuale come quella di camminare sull’acqua e di volerlo fare da un punto di uno sconosciuto paesino su un piccolo lago prealpino italiano. Nasce così un’opera d’arte unica, di quelle opere che preferisco, a metà tra l’astratto e il concreto. Una visione onirica concretizzata in un modo riuscitissimo. Blocchi di polietilene flottanti che costituiscono le passerelle, rigidi ma allo stesso tempo in grado di mantenere l’effetto di pressione del corpo. Uno strato di feltro per rendere soffice il passaggio ed infine una interminabile striscia di tessuto giallo arancione che unisce terraferma, acqua e le due isole di Monte Isola e San Paolo.

Chi ha immaginato e realizzato tutto ciò è l’artista americano di origini bulgare Christo, morto il 31 maggio del 2020.  In realtà la firma è del duo, nella vita e nell’arte, Christo e Jeanne-Claude (quest’ultima deceduta nel 2009) entrambi famosi per le loro opere d’arte in cui “impacchettano” monumenti.

Su questa opera si possono dire tante cose, i detrattori hanno già scritto infiniti “blah blah” un po’ per futili motivi, un po’ per fare i soliti bastian contrari. Io ero molto scettico all’inizio, il taglio populista che ha preso l’evento e che si è tradotto in lunghe code di attesa mi aveva demotivato e stavo per entrare a far parte del club degli snob. Poi però, animato dal principio: “prima vedo poi giudico” ho deciso di andare. In realtà grazie allo spirito più aperto di mia moglie che mi ha convinto.

Appena arrivato ho capito che mi trovavo di fronte a qualcosa di unico. Dopo le due ore di fila (in fondo il padiglione del Giappone di Expo mi ha allenato) ho cominciato a respirare un’aria diversa, un’aria fatta di una visione unica. Le migliaia di persone non le sentivo più come un “disturbo” all’opera ma come parte integrante della stessa. La forte visione della striscia infinita di colore che taglia il blu dell’acqua come il tratto di un pennarello, la sensazione di dondolamento tenue ma costante, il bagliore dorato della stoffa, il silente e ordinato flusso di persone, il pensiero che non stai solo guardando un’opera d’arte ma la stai vivendo facendone tu stesso parte. I contrasti di colore, per uno come me che li adora, sono stati indubbiamente il “piatto forte” di questa visita. Personalmente credo che questo modo di concepire, vivere e trasmettere l’arte sia il modo migliore per avvicinare il grande pubblico all’arte stessa. Poco importa come ognuno personalmente la viva, l’importante è avere una emozione in più da ricordare e raccontare. E come di consueto il mio racconto è soprattutto visivo con una serie di foto che in qualche modo mi riportano lì sopra, su The Floating Piers a camminare sull’acqua del lago di Iseo.

0 Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You May Also Like