Taranto sotterranea: gli ipogei della città vecchia

16-08-2017 12 immagini

Taranto vecchia dona un misto di impressioni che vanno dal fatiscente, degradato allo spettacolare e affascinate come si vede in questo mio altro post su Taranto città vecchia qui. Non c'è da meravigliarsi è abbastanza tipico delle zone in fase di recupero. Il recupero non si ferma però alla superficie della città. Sotto gli edifici troviamo un vero e proprio mondo sotterraneo fatto di ambienti ipogei dalle antiche destinazioni d'uso più svariate. La loro origine primaria è la fornitura di materiale da costruzione, il carparo, per i palazzi sovrastanti. Il carparo è una pietra calcareinitica, derivante dalla cementazione di sedimenti di roccia calcarea, generalmente in ambiente marino. Da cava la destinazione d'uso variò poi in base alle necessità delle attività cittadine. Cantine, frantoi, depositi di grano, carbone, mezzi, animali e molto altro nel corso dei secoli. Molti ipogei sono collegati tra loro e molti hanno accesso diretto al mare lungo le mura che danno sul Mar Grande.
Alcuni ipogei sono visitabili grazie all'impegno di associazioni come "Nobilissima Taranto" o "Taranto sotterranea". Queste foto le ho fatte durante una visita agli ipogei di Palazzo Baffi, Palazzo Stola e Palazzo Santamato. Quest'ultimo diventato oggi un bel Bed and Breakfast "Baja delle Sirene". Nonostante abbia ricavato dei WC proprio in una parte dell'ipogeo bisogna dare atto che il recupero è stato fatto con cura e che viene permesso l'accesso per le visite. Quando cultura e interessi economici devono andare d'accordo un compromesso è sempre la soluzione migliore.

Da un punto di vista fotografico una sfida ad alti ISO e WB come se non ci fosse un domani a causa delle scarse e varie fonti di luce. Non avendo con me né flash né treppiede i risultati a luce e mano libera sono comunque buoni grazie alla capacità di recupero in sviluppi del formato RAW.