Cimiteri in Alto Adige
“Il cimitero è uno spazio da percorrere, da frequentare spesso e a cui dedicare una collettiva cura quotidiana” scrive Carlo Calderan nell’editoriale del periodico della Fondazione Architettura Alto Adige, Turris Babel, dedicato ai cimiteri. La stessa fondazione ha organizzato un tour dei cimiteri a cui ho partecipato con mia moglie Alessandra, architetto.
Una esperienza molto interessante, uno sguardo diverso in quei luoghi che ci sono ovunque ma che sono virtualmente ad una distanza non definita.
Oltre il muro che li contiene i cimiteri sono confinati da una barriera psicologia. Il mondo dei morti è un luogo “vivo” dei ricordi e dell’essenza delle vite passate. La quiete e la pace abbracciano ogni cosa. Neppure le forti immagini simboliche dei cimiteri di guerra riescono a scalfire questa surreale atmosfera.
Il tour è iniziato con la visita al cimitero di San Pancrazio dell’architetto Willy Gutweniger. Sin dal primo momento mi sono sentito metaforicamente trasportato a San Vito di Altivole alla tomba Brion di Carlo Scarpa. Nella mia breve esperienza allo IUAV è stata una delle mie prime visite. Ricordo ancora il fascino del luogo. Fascino che ho ritrovato a San Pancrazio. Il tutto è uno, ogni dettagio è curato e pensato, nulla è lasciato al caso. Il cimitero si fonde con l’ambiente o forse è l’ambiente che si fonde col luogo. Nella stessa San Pancrazio il vecchio cimitero in centro al paese e attorno alla chiesa è un esempio dell’invisibilità dei cimiteri. Da fuori appena si nota mentre dall’interno tombe e croci fanno da cornice alla quotidianità. Seconda tappa al cimitero di Lana dove una imponente scultura ricorda i caduti delle due guerre
Terza tappa al cimitero di Lagundo, sempre di Gutweniger. Gli spazi vuoti trovati qui sono simbolicamente più forti delle tombe e del loro contenuto.
Il cimitero comunale di Merano contiene anche i cimiteri di guerra ed è proprio qui che forse la riflessione diventa più forte. Qui i nomi contano relativamente è la causa che vince. “Un soldato tedesco” si legge su una lapide. Non importa chi sia, importa che li giace una persona che ha combattuto per il proprio paese. Onore eterno alla sua memoria.
Nei cimiteri l’architettura riveste un ruolo fondamentale in quanto non è mera disposizione geometrica delle parti ma diventa forma di scrittura di significati importanti.
A chiudere il tour il cimitero di Maia Bassa a Merano dell’Arch. Stefan Pur. Ogni regola ha la sua eccezione e quest’ultimo luogo cimiteriale lo dimostra.