Hotel Paradiso di Giò Ponti in Val Martello
Pensare ad un albergo di 7 piani fuori terra e 100 letti nel bel mezzo della natura incontaminata a 2.160 metri di quota ai piedi di un ghiacciaio in cima alla Val Martello sul Cevedale può istintivamente far pensare ad un ecomostro.
Ma l'Hotel Paradiso progettato nel 1935 da quello che oggi chiameremmo archistar ovvero Giò Ponti, quello del Pirellone di Milano tanto per intenderci, è ormai parte integrante del paesaggio o per meglio dire il paesaggio lo sta piano piano inglobando.
Negli anni 30 Giò Ponti immaginava una serie di dorsali funiviarie che avrebbero collegato molte mete alpine, da Bolzano a Ortisei a Cortina, prevedendo la costruzione di alberghi e altre infrastrutture turistiche. L'Hotel Paradiso, inizialmente Sporthotel Valmartello, era uno di questi. Costruito nel 1936 vede iniziare il suo declino, così come il progetto utopico turistico di Ponti, con l'avvento della seconda guerra mondiale.
Nel 1943 viene occupato dall'esercito tedesco che lo trasforma in centrale di spionaggio. Nel 1952 viene ristrutturato aggiungendo due piani e l'ala semicircolare dei garages e il colore cambia da verde a rosso veneziano.
Chiuso definitivamente nel 1955 oggi è di proprietà di Margarethe Fuchs von Mannstein, titolare della ditta Forst.
Per un approfondimento rimando a questo libro online.
Nel 2013 la fondazione Architettura di Bolzano ha organizzato un evento per attirare l'attenzione sul futuro di questo pezzo di storia architettonico/urbanistica.
Il futuro dell'Hotel è ancora lontano da essere scritto. Per il momento, come si vede dalle foto la torbiera sta lentamente inglobando la struttura in attesa che vengano inventati sia una architettura che un turismo ecosostenibile.
Basta guardarsi intorno per capire che non si può in alcun modo violare ancora quella stupenda e rigogliosa natura.